Facciamo dunque un breve ripasso di cos'è stata, per secoli, una famiglia tradizionale. Il matrimonio è sempre stato una sorta di passaggio di proprietà della donna dal padre al marito, non solo in tempi antichi: :in Italia così è stato fino al secondo dopoguerra. Lo scopo dell'unione non era sancire l'esistenza di un legame tra due persone, bensì fornire all'uomo una sorta d'incubatrice ambulante per sfornare una discendenza: nel restano tracce nell'etimologia della parola, che deriva da matri munus, cioè dovere di madre. Sovente nella storia la parola "amore" col matrimonio non c'entrava un benemerito tubo, tant'è vero che il nostro passato pullula di matrimoni combinati dai familiari, di affari, riparatori e la Fortuna sola sa cos'altro. Lunghi polpettoni narrativi sono stati scritti su amori che non potevano essere riconosciuti da un contratto per il parere contrario dei genitori o perchè almeno uno degli amanti era già stato promesso altrui senza il suo consenso. Nella famiglia tradizionale la donna, in quanto proprietà del marito, non poteva uscire di casa, interessarsi di politica (in Italia fino al 1946 non aveva neanche il diritto di voto), fare la vita libera che l'altra metà del cielo fa oggi. Tutto ciò che doveva fare era badare alla casa e portare le corna. Se tradiva lui le tutele verso di lei erano quelle che erano, e comunque una donna separata non avrebbe più trovato nessun altro, mentre se lo faceva lei, magari stufa di assomigliare più ad un cervide che ad un esser umano, eran dolori di quelli seri: ricordiamo che in Italia il delitto d'onore, quello che oggi è giustamente fonte di disgusto quando giustificato dagli islamici, è stato abolito ufficialmente solo nel 1981, l'altro ieri rispetto ai tempi della storia, nonchè alla maggior parte dei Paesi cosiddetti "avanzati". Ricordiamo che era ritenuto compreso anche in questa categoria anche l'omicidio commesso anche ai danni di una figlia o di una sorella che non erano caste e pure e non seguivano queste rigide regole. Nel frattempo gli uomini potevano fare i loro porci comodi come meglio loro aggradava, magari anche picchiare la moglie e il figli, dopotutto due masconi non han mai fatto male a nessuno. Divorziare era un miraggio, poichè il matrimonio era considerato indissolubile, e comunque è sempre stato più semplice per il marito, visto che una donna non vergine non sarebbe stata più voluta da nessuno ed anzi, la mancanza di questo requisito la prima notte di nozze da parte della coniuge poteva essere motivo di ripudio.
Descrivendo quella che è sempre stata la famiglia tradizionale probabilmente molti dei moderni conservatori (scusate l'ossimoro) che non si sono ancora bevuti completamente il cervello storcerebbero il naso e la definirebbero un retaggio del passato, una barbarie, un qualcosa di fortunatamente superato e che oggi può essere considerata accettabile solo dagli integralisti musulmani (quelli cristiani invece sono un bijou...). È un dato di fatto, però, che l'ideale di famiglia che oggi propongono, in cui esiste un insieme di dinamiche fondate sulla parità, l'amore ed il rispetto reciproco, sia un'istituzione recente che per Fortuna sta gradualmente sostituendo quella millenaria, violenta e fallocentrica. I casi per i cattoconservatori sono quindi due: o sostengono il primato della tradizione e sostengono chiaramente di voler ripristinare la famiglia del passato, assumendosi il rischi di prendere tre voti in croce alle prossime politiche, oppure accettano che le cose possano cambiare, ne prendono atto e cominciano a dare diritti anche a chi ha una storia ed a chi non l'ha ancora. Alla luce di quanto detto prima, invito gli uomini e soprattutto le donne che hanno sottoscritto un contratto di matrimonio ad urlare forte e chiaro ai simpatici politici che appioppano alla loro relazione quel termine: "Tradizionale glielo dici a tua sorella!"
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