La situazione è allarmante, e pensando agli esempi citati sopra è comprensibile che s levi il grido: "via i condannati dal Parlamento!". È indubbio, infatti, che chi ha compiuto reati contro la pubblica amministrazione non possa stare all'interno della stessa, così come chi ha truffato, "trafficato", corrotto, falsificato bilanci, fatto bancarotta ed analoghe amenità non possa essere posto a garanzia dei fatti della collettività, cioè nostri.
Ciò che mi domando io è se sarebbe giusto che per uno sciopero un po'troppo acceso, un picchettaggio, una manifestazione dai toni un po'troppo alti una persona si veda pregiudicare la carriera politica. Ok, ha esagerato, però ha agito per attirare l'attenzione per quelle idee che si propone di andare a rappresentare, e senza ammazzare nessuno: merita davvero di essere tagliato fuori dalla partecipazione alla cosa pubblica, a cui tiene al punto tale da sfidare apertamente chi non lo sta perseguendo?
Un altro punto su cui sono perplessa è l'inclusione dei reati colposi, come per esempio quello per cui è stato condannato Grillo. Anche qui, è chiaro che uno ha sbagliato e il giudice lo ha riconosciuto: è stato negligente ed ha causato un fato grave. È stato riconosciuto anche, però, che non lo ha fatto apposta. Non vedo pertanto che rischio possa comportare per la collettività, ovviamente dopo aver pagato il suo debito con la giustizia fino all'ultimo centesimo. È indubbio che gli elettori debbano essere informati sul fatto che stanno votando un condannato per reati colposi, così come devono esserlo se stanno segnando la X sul simbolo di un tipo che si batte per la famiglia ed è divorziato tre volte ed analoghe amenità, però vietargli di partecipare alla competizione per questo non mi sembra così utile.
Paradossalmente, la legge proposta da Grillo escluderebbe la possibilità che uno come lui si possa candidare, mentre io, che pur apprezzando alcune sue proposte non sono una "dei suoi" e dubito fortemente che voterò per il suo partito, glielo permetterei senza storcere il naso per la sua fedina penale.
Certo è urgente mandare via i ladroni attualmente insediati in Parlamento e più occupati a fare gli interessi loro che i nostri, e sta nella legge della fisica che ad ogni azione corrisponda una reazione uguale e contraria. Tuttavia bisogna evitare, così come si fa nella vita quotidiana, di passare dall'estremo all'altro e raggiungere la risoluzione del problema urgente senza far sì che se ne ponga poi un altro in futuro dovuto ad una reazione non calibrata ad una situazione drammatica ed alla quale è comunque urgente porre rimedio prima che essa devasti tutto.
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