Umberto Veronesi sostiene che non c'è amore più puro di quello omosessuale.
Giovanardi, di rimando, afferma che non c'è amore più alto di quello tra uomo e donna.
Io sostengo che tutti gli amori sono uguali, senza distinzioni di sesso, razza, età, condizioni personali e sociali, colore degli occhi, forma del naso, altezza, pettegolezzi delle linguacciute vecchiette di paese e chi più ne ha più ne metta, e penso anche, guarda un po', che tutti i modi di vivere la sessualità siano uguali, sempre che vissuti da adulti consenzienti senza che si faccia del male a nessuno, e che i tizi in Parlamento dovrebbero smettere di ostacolare sia l'amore che il sesso solo perchè lo Stato estero più piccolo del mondo s'impiccia in fatti che non sono suoi. Essendo le sensazioni uguali per tutta la specie umana, trovare differenze di valore tra di esse è sostenere che vi sono persone inferiori ad altre per quello che sono, non per quello che fanno. Dividere i sentimenti in serie A e serie B non è meno grave del razzismo, anzi, ha in comune con esso il principio ispiratore.
Cari politici italiani, se ci vuole tanto a capire una cosa del genere non è meglio che cambiate mestiere?
"L'importanza di Freud per il nostro tempo risale in larga misura nel fatto che egli ha saputo vedere e, in gran parte, dimostrare come la persona comune sia un brandello, contratto e disseccato, di come la persona può essere " - R. D. Laing
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COMPAGNE E COMPAGNI,
PURTROPPO È UNA VITA CHE NON SCRIVO, MA SONO ALLE PRESE CON ESAMI E COMPITINI COME SE PIOVESSE, OLTRE CHE CON ALTRI IMPEGNI DI VARIO GENERE... HO IN CANTIERE L'ARTICOLO SULLA PORNOGRAFIA PER DONNE E DEVO RIVOLUZIONARE LA GRAFICA DEL BLOG, QUINDI A BREVE RITORNERÒ "PIÙ BELLA E PIÙ POSSENTE CHE PRIA".... SALUTI :)
giovedì 23 giugno 2011
martedì 14 giugno 2011
Ce l'abbiamo fatta!
Ieri è stata una giornata di festa per tutti coloro che nell'ultimo periodo si sono impegnati a sensibilizzare l'opinione pubblica affinchè si andasse a votare e lo si facesse per l'abrogazione dell'obbligatorietà della maggioranza privata nella gestione dei servizi idrici, del 7% di profitto minimo garantito per il privato di cui sopra, dell'utilizzo dell'energia nucleare in Italia e del legittimo impedimento. I post su Facebook, i volantini, il dialogo con chi si fermava ai banchetti, gli sms, le pressioni ad amici e parenti al limite dello stalking, le bandiere e gli striscioni fuori dai poggioli sono serviti a qualcosa. Il primo pensiero va a tutte le persone che hanno votato, sopratutto agli anziani e ai giovani. Pensavo che in queste due categorie di persone ci fosse da riporre poca speranza, che Berlusconi avesse eroso irreversibilmente la mente della maggior parte di loro, che se ne sarebbero battuti la benemerita ciolla e andati in vacanza. Mi sbagliavo: abbiamo visto in primo luogo grazie a loro. Sono molto stupita del fatto che molti della mia generazione siano andati a votare: pensavo che la moda e l'altro sesso occupassero la totalità dei pensieri dei giovani, dicevo sempre che qualcosa dall'87 in poi doveva essere andato veramente storto e qualunque cosa fosse andava peggiorando, risparmiandone veramente pochi, invece abbiamo vinto. Appare chiaro come, chiamati a decidere del loro futuro, i giovani rispondono, prendono posizione, vanno a votare. È indubbio che per questo successo dobbiamo in primo luogo ringraziare i nuovi media, in particolare Facebook: grazie a lui anche chi si disinteressa di politica ha potuto sapere del referendum e di che cosa si trattava, formandosi un'opinione e recandosi alle urne. Viene spontaneo pensare, specie in una località turistica come la Liguria, ai villeggianti che dichiaravano ai volantinaggi che sarebbero rientrati apposta per votare, talvolta fermandosi a raccontare come fosse la situazione dalle loro parti. Un grosso grazie sicuramente va a loro. Chissà come avranno votato coloro che chiedevano informazioni ai banchetti, che non avevano chiari i quesiti, che non capivano se il nuovo referendum sul nucleare avrebbe abrogato quello vecchio o meno. Ricordo quando ho tentato di dare il volantino a Mastella, mentre li distribuivo a Loano con la lista. Manco a dirlo, l'ha rifiutato.
Ricordo le due ore prima della chiusura dei seggi, lo spam collettivo su Facebook per chiedere ai ritardatari di alzare le chiappe e andare alle urne, non dando retta a Maroni che sosteneva che si fosse raggiunto il quorum ad elezioni non ancora finite. Ricordo la tensione salire man mano che le lancette dell'orologio si avvicinavano alle 15, le dita incrociate, le sigarette fumate, una dietro l'altra. Poi lo scoppio di gioia: quorum matematico, ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta! La gioia su Internet era incontenibile. Il sito del Ministero dell'Interno aperto su una scheda di Chrome, su un'altra Facebook pieno di inni alla vittoria sia in chat che in bacheca, il telefono che sparava messaggi qua e là per ringraziare chi era andato a votare. Alla velocità della luce sono andata ad acquistare i biglietti per Finale Ligure dove si è festeggiato, come tra l'altro in moltissime piazze d'Italia: ci vuole uno spazio ampio per contenere la felicità per una vittoria che sembrava impossibile o quasi. Con quel 57% scritto sul sito del Ministero dell'Interno sembrava che fosse appena iniziata una nuova era, dove la massa dopo un lungo letargo prende coscienza della realtà che la circonda e chiede di contare qualcosa ad un'oligarchia che tutti i quarzi si fa meno quelli delle persone che ne mantengono i membri. I saluti, i messaggi, le chiacchiere, i discorsi, il buffet e le canzoni rimarranno per sempre della mia memoria, anche se la parte più felice della mia giornata è stata senza dubbio quella in cui ho potuto abbracciare il mio ragazzo e dirgli: "ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta!"
Ricordo le due ore prima della chiusura dei seggi, lo spam collettivo su Facebook per chiedere ai ritardatari di alzare le chiappe e andare alle urne, non dando retta a Maroni che sosteneva che si fosse raggiunto il quorum ad elezioni non ancora finite. Ricordo la tensione salire man mano che le lancette dell'orologio si avvicinavano alle 15, le dita incrociate, le sigarette fumate, una dietro l'altra. Poi lo scoppio di gioia: quorum matematico, ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta! La gioia su Internet era incontenibile. Il sito del Ministero dell'Interno aperto su una scheda di Chrome, su un'altra Facebook pieno di inni alla vittoria sia in chat che in bacheca, il telefono che sparava messaggi qua e là per ringraziare chi era andato a votare. Alla velocità della luce sono andata ad acquistare i biglietti per Finale Ligure dove si è festeggiato, come tra l'altro in moltissime piazze d'Italia: ci vuole uno spazio ampio per contenere la felicità per una vittoria che sembrava impossibile o quasi. Con quel 57% scritto sul sito del Ministero dell'Interno sembrava che fosse appena iniziata una nuova era, dove la massa dopo un lungo letargo prende coscienza della realtà che la circonda e chiede di contare qualcosa ad un'oligarchia che tutti i quarzi si fa meno quelli delle persone che ne mantengono i membri. I saluti, i messaggi, le chiacchiere, i discorsi, il buffet e le canzoni rimarranno per sempre della mia memoria, anche se la parte più felice della mia giornata è stata senza dubbio quella in cui ho potuto abbracciare il mio ragazzo e dirgli: "ce l'abbiamo fatta, ce l'abbiamo fatta!"

lunedì 13 giugno 2011
Il futuro ti aspetta all'altare il 13 Giugno dalle 7 alle 15
Vuoi tu che su un bene fondamentale come l'acqua venga portata avanti ogni speculazione possibile e immaginabile?
Vuoi tu che qualcosa di fondamentale per la nostra esistenza venga lasciato nelle mani dei soliti "prenditori" all'italiana, che visto il 7% di profitto garantito direttamente dalle nostre tasche senza obblighi di sorta ci si butteranno a pesce, ben disposti a pagare anche qualche mazzetta pur di gettarsi su una fonte inesauribile di guadagno?
Vuoi tu a fine mese ritrovarti lo stesso servizio energetico di sempre ma con una bolletta che fa luce, con il simpatico optional di rischiare di essere coinvolt* in un incidente nucleare, dato che abbiamo in giro costruttori a cui diamo gli appalti che non riescono a far stare in piedi manco le case, figurarsi le centrali?
Vuoi tu trovarti alla mercè di un manipolo di bruciabaracche pagati coi soldi nostri che si fanno tutti i quarzi loro possibili e immaginabili, compreso tirar sotto le vecchiette e steccare il coniuge, e dicono di fare i quarzi nostri solo per saltare le udienze dei processi per tutte le nefandezze che han commesso?
È anche a TE che lo stanno chiedendo: vuoi tu divorziare dalla realtà dipinta dalle domande di cui sopra e sposarne una diversa?
Se la risposta a quest'ultimo quesito è SI, vai ai seggi e votane quattro. Se la risposta è negativa allora vai a votare 4 NO ma recati là in ogni caso: il voto, infatti, è un diritto e dovere civico (in parole povere, ce devi annà). Viste le proiezioni è facile che passino dalle urne più del 50%+1 degli aventi diritto al voto, con conseguente raggiungimento del quorum. Se così sarà decideranno i votanti anche per chi ha preferito passare il week end al mare. Sicuro di continuare a preferire le ferie al decidere se la doccia dopo le rotolate nella sabbia e l'asciugatura dei capelli col phon ti costeranno più o meno di un occhio della testa? Non lasciare che altri decidano del tuo futuro, vai a dire la tua.
I seggi saranno aperti domani 13 Giugno dalle 7 alle 15. Io ci sono già andata, e tu che aspetti?
Vuoi tu che qualcosa di fondamentale per la nostra esistenza venga lasciato nelle mani dei soliti "prenditori" all'italiana, che visto il 7% di profitto garantito direttamente dalle nostre tasche senza obblighi di sorta ci si butteranno a pesce, ben disposti a pagare anche qualche mazzetta pur di gettarsi su una fonte inesauribile di guadagno?
Vuoi tu a fine mese ritrovarti lo stesso servizio energetico di sempre ma con una bolletta che fa luce, con il simpatico optional di rischiare di essere coinvolt* in un incidente nucleare, dato che abbiamo in giro costruttori a cui diamo gli appalti che non riescono a far stare in piedi manco le case, figurarsi le centrali?
Vuoi tu trovarti alla mercè di un manipolo di bruciabaracche pagati coi soldi nostri che si fanno tutti i quarzi loro possibili e immaginabili, compreso tirar sotto le vecchiette e steccare il coniuge, e dicono di fare i quarzi nostri solo per saltare le udienze dei processi per tutte le nefandezze che han commesso?
È anche a TE che lo stanno chiedendo: vuoi tu divorziare dalla realtà dipinta dalle domande di cui sopra e sposarne una diversa?
Se la risposta a quest'ultimo quesito è SI, vai ai seggi e votane quattro. Se la risposta è negativa allora vai a votare 4 NO ma recati là in ogni caso: il voto, infatti, è un diritto e dovere civico (in parole povere, ce devi annà). Viste le proiezioni è facile che passino dalle urne più del 50%+1 degli aventi diritto al voto, con conseguente raggiungimento del quorum. Se così sarà decideranno i votanti anche per chi ha preferito passare il week end al mare. Sicuro di continuare a preferire le ferie al decidere se la doccia dopo le rotolate nella sabbia e l'asciugatura dei capelli col phon ti costeranno più o meno di un occhio della testa? Non lasciare che altri decidano del tuo futuro, vai a dire la tua.
I seggi saranno aperti domani 13 Giugno dalle 7 alle 15. Io ci sono già andata, e tu che aspetti?
lunedì 23 maggio 2011
Un vicino troppo rumoroso
Chiunque abbia un vicino musicista o amante delle feste sa bene di cosa parlo: certe volte il chiasso proveniente dai locali circostanti si fa talmente insopportabile da impedire qualunque possibilità di dormire o concentrarsi su qualsivoglia attività si stia svolgendo. Supponiamo che una persona che debba fare qualcosa di particolarmente importante oppure non si senta molto bene ed abbia bisogno di riposo si rivolga al vicino rumoroso e gli chieda gentilmente di smettere, esponendo garbatamente il suo problema, e si senta rispondere che non deve rompere le scatole, in un ribaltamento a dir poco paradossale. Qualunque persona di buon senso, a questo punto, chiamerebbe le forze dell'ordine affinchè si occupino di far rispettare le regole sull'inquinamento acustico al dirimpettaio.
Nel condominio Italia ci sono degli inquilini che fanno davvero parecchio casino. Abitano in un appartamentino piccolo piccolo, anche se hanno seconde e terze case sparse qua e là. Le persone che occupano quella casa non sono molte, ma abbastanza da formare diverse band che suonano a tutte le ore del giorno e della notte la stessa musica, dai testi violenti, anche verso alcuni inquilini, e dai toni cupi ed inquietanti: gli Slayer al confronto sembrano il coro dell'Antoniano! Le loro canzoni, che avendo amplificatori molto potenti sono sempre sparate a volume altissimo, creano problemi un po'a tutti, in particolare alle donne, che trovano difficoltà a fare qualunque cosa che non siano le faccende di casa. Quella del secondo piano, che ha deciso di abortire sta prendendo tutto questo particolarmente male: sta già attraversando un periodo abbastanza difficile per i fatti suoi senza la necessità di essere molestata continuamente da quel frastuono. La maggior parte delle coppie del condominio lamenta perfino problemi a fare sesso: in quelle condizioni è davvero quasi impossibile. Il signore che abita accanto a loro vorrebbe chiedere al suo compagno di trasferirsi da lui, ma non può: le band hanno minacciato di andare a suonare nella tromba delle scale, peggiorando l'inquinamento acustico, in quest'eventualità. Chi non ama quel genere ormai è frustrato al limite di esplodere: oltre a vedersi invaso e disturbato l'ambiente domestico da quello che per lui è un fracasso insopportabile, non può nemmeno vendicarsi alzando le casse al massimo e diffondendo la sua musica preferita, essendo il suo impianto molto meno potente e rischiando oltretutto di beccarsi una denuncia. Ci si aspetterebbe che, sic stantibus rebus, quest'ultima piovesse sulla testa degli inquilini inquinanti, o quantomeno l'amministratore prendesse provvedimenti, ma essendo loro fan è molto ben disposto nei loro confronti, tanto da esaudire praticamente ogni loro desiderio, non ultimo quello di aver addebitato ai condomini un impianto di amplificazione che rende le loro prove ascoltabili da tutto il palazzo come se fossero a suonare ad ogni piano. L'ultima loro pretesa è stata di obbligare de facto ogni condomino ad appendere un loro poster alle pareti, senza che ciò però fosse espressamente scritto nel regolamento condominiale. L'amministratore, manco a dirlo, l'ha trovata un'ottima idea e si è preoccupato personalmente che i cartelloni si trovassero in ogni casa. Per qualcuno questo è stato troppo: sono arrivate le denunce alla caserma Europa ed i suoi occupanti hanno fatto un sopralluogo per vedere com'era la situazione. Dapprima hanno detto che era una violazione delle regole, che ciò non stava nè in cielo nè in terra, ma hanno fatto presto a cambiare idea e decidere che non c'era niente che non andasse nell'iniziativa della band: nel regolamento condominiale la norma non era inserita, inoltre non si capiva che male potesse fare un poster appeso al muro, se non staccato ed utilizzato come oggetto contundente. Poco importano i giusti musicali di chi abita la casa, ancor meno importa se quei ragazzotti scalmanati insultano i proprietari di quell'abitazione: dato che i carabinieri han stabilito che non c'è violazione, l'amministratore ha deciso che ogni condomino deve decidere se tenersi l'effige dei suoi molestatori oppure venir sfrattato. Se voi abitaste in un condominio come questo non avreste già mandato a quel paese l'amministratore e sbattuto via i casinisti a calci nel sedere? In caso affermativo, per qual motivo abbiamo ancora in casa Berlusconi e il Vaticano?
Nel condominio Italia ci sono degli inquilini che fanno davvero parecchio casino. Abitano in un appartamentino piccolo piccolo, anche se hanno seconde e terze case sparse qua e là. Le persone che occupano quella casa non sono molte, ma abbastanza da formare diverse band che suonano a tutte le ore del giorno e della notte la stessa musica, dai testi violenti, anche verso alcuni inquilini, e dai toni cupi ed inquietanti: gli Slayer al confronto sembrano il coro dell'Antoniano! Le loro canzoni, che avendo amplificatori molto potenti sono sempre sparate a volume altissimo, creano problemi un po'a tutti, in particolare alle donne, che trovano difficoltà a fare qualunque cosa che non siano le faccende di casa. Quella del secondo piano, che ha deciso di abortire sta prendendo tutto questo particolarmente male: sta già attraversando un periodo abbastanza difficile per i fatti suoi senza la necessità di essere molestata continuamente da quel frastuono. La maggior parte delle coppie del condominio lamenta perfino problemi a fare sesso: in quelle condizioni è davvero quasi impossibile. Il signore che abita accanto a loro vorrebbe chiedere al suo compagno di trasferirsi da lui, ma non può: le band hanno minacciato di andare a suonare nella tromba delle scale, peggiorando l'inquinamento acustico, in quest'eventualità. Chi non ama quel genere ormai è frustrato al limite di esplodere: oltre a vedersi invaso e disturbato l'ambiente domestico da quello che per lui è un fracasso insopportabile, non può nemmeno vendicarsi alzando le casse al massimo e diffondendo la sua musica preferita, essendo il suo impianto molto meno potente e rischiando oltretutto di beccarsi una denuncia. Ci si aspetterebbe che, sic stantibus rebus, quest'ultima piovesse sulla testa degli inquilini inquinanti, o quantomeno l'amministratore prendesse provvedimenti, ma essendo loro fan è molto ben disposto nei loro confronti, tanto da esaudire praticamente ogni loro desiderio, non ultimo quello di aver addebitato ai condomini un impianto di amplificazione che rende le loro prove ascoltabili da tutto il palazzo come se fossero a suonare ad ogni piano. L'ultima loro pretesa è stata di obbligare de facto ogni condomino ad appendere un loro poster alle pareti, senza che ciò però fosse espressamente scritto nel regolamento condominiale. L'amministratore, manco a dirlo, l'ha trovata un'ottima idea e si è preoccupato personalmente che i cartelloni si trovassero in ogni casa. Per qualcuno questo è stato troppo: sono arrivate le denunce alla caserma Europa ed i suoi occupanti hanno fatto un sopralluogo per vedere com'era la situazione. Dapprima hanno detto che era una violazione delle regole, che ciò non stava nè in cielo nè in terra, ma hanno fatto presto a cambiare idea e decidere che non c'era niente che non andasse nell'iniziativa della band: nel regolamento condominiale la norma non era inserita, inoltre non si capiva che male potesse fare un poster appeso al muro, se non staccato ed utilizzato come oggetto contundente. Poco importano i giusti musicali di chi abita la casa, ancor meno importa se quei ragazzotti scalmanati insultano i proprietari di quell'abitazione: dato che i carabinieri han stabilito che non c'è violazione, l'amministratore ha deciso che ogni condomino deve decidere se tenersi l'effige dei suoi molestatori oppure venir sfrattato. Se voi abitaste in un condominio come questo non avreste già mandato a quel paese l'amministratore e sbattuto via i casinisti a calci nel sedere? In caso affermativo, per qual motivo abbiamo ancora in casa Berlusconi e il Vaticano?
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vaticano
domenica 22 maggio 2011
Tradizionale a chi?
Spesso nel dibattito politico entra in gioco il tema del privilegiare la famiglia tradizionale rispetto alle altre, arrivando sovente addirittura a negare alle seconde ogni diritto. La famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna viene messa al primo posto con la motivazione che è giusto e naturale così perchè essa esiste da secoli, come se ciò che è tradizionale fosse buono sempre e comunque. Sarà vero tutto ciò?
Facciamo dunque un breve ripasso di cos'è stata, per secoli, una famiglia tradizionale. Il matrimonio è sempre stato una sorta di passaggio di proprietà della donna dal padre al marito, non solo in tempi antichi: :in Italia così è stato fino al secondo dopoguerra. Lo scopo dell'unione non era sancire l'esistenza di un legame tra due persone, bensì fornire all'uomo una sorta d'incubatrice ambulante per sfornare una discendenza: nel restano tracce nell'etimologia della parola, che deriva da matri munus, cioè dovere di madre. Sovente nella storia la parola "amore" col matrimonio non c'entrava un benemerito tubo, tant'è vero che il nostro passato pullula di matrimoni combinati dai familiari, di affari, riparatori e la Fortuna sola sa cos'altro. Lunghi polpettoni narrativi sono stati scritti su amori che non potevano essere riconosciuti da un contratto per il parere contrario dei genitori o perchè almeno uno degli amanti era già stato promesso altrui senza il suo consenso. Nella famiglia tradizionale la donna, in quanto proprietà del marito, non poteva uscire di casa, interessarsi di politica (in Italia fino al 1946 non aveva neanche il diritto di voto), fare la vita libera che l'altra metà del cielo fa oggi. Tutto ciò che doveva fare era badare alla casa e portare le corna. Se tradiva lui le tutele verso di lei erano quelle che erano, e comunque una donna separata non avrebbe più trovato nessun altro, mentre se lo faceva lei, magari stufa di assomigliare più ad un cervide che ad un esser umano, eran dolori di quelli seri: ricordiamo che in Italia il delitto d'onore, quello che oggi è giustamente fonte di disgusto quando giustificato dagli islamici, è stato abolito ufficialmente solo nel 1981, l'altro ieri rispetto ai tempi della storia, nonchè alla maggior parte dei Paesi cosiddetti "avanzati". Ricordiamo che era ritenuto compreso anche in questa categoria anche l'omicidio commesso anche ai danni di una figlia o di una sorella che non erano caste e pure e non seguivano queste rigide regole. Nel frattempo gli uomini potevano fare i loro porci comodi come meglio loro aggradava, magari anche picchiare la moglie e il figli, dopotutto due masconi non han mai fatto male a nessuno. Divorziare era un miraggio, poichè il matrimonio era considerato indissolubile, e comunque è sempre stato più semplice per il marito, visto che una donna non vergine non sarebbe stata più voluta da nessuno ed anzi, la mancanza di questo requisito la prima notte di nozze da parte della coniuge poteva essere motivo di ripudio.
Descrivendo quella che è sempre stata la famiglia tradizionale probabilmente molti dei moderni conservatori (scusate l'ossimoro) che non si sono ancora bevuti completamente il cervello storcerebbero il naso e la definirebbero un retaggio del passato, una barbarie, un qualcosa di fortunatamente superato e che oggi può essere considerata accettabile solo dagli integralisti musulmani (quelli cristiani invece sono un bijou...). È un dato di fatto, però, che l'ideale di famiglia che oggi propongono, in cui esiste un insieme di dinamiche fondate sulla parità, l'amore ed il rispetto reciproco, sia un'istituzione recente che per Fortuna sta gradualmente sostituendo quella millenaria, violenta e fallocentrica. I casi per i cattoconservatori sono quindi due: o sostengono il primato della tradizione e sostengono chiaramente di voler ripristinare la famiglia del passato, assumendosi il rischi di prendere tre voti in croce alle prossime politiche, oppure accettano che le cose possano cambiare, ne prendono atto e cominciano a dare diritti anche a chi ha una storia ed a chi non l'ha ancora. Alla luce di quanto detto prima, invito gli uomini e soprattutto le donne che hanno sottoscritto un contratto di matrimonio ad urlare forte e chiaro ai simpatici politici che appioppano alla loro relazione quel termine: "Tradizionale glielo dici a tua sorella!"
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sabato 21 maggio 2011
L'homo viae, gli omosessuali e il futuro negato - riflessioni sparse ma non troppo a caso
Ormai i deliri di Grillo e l'incazzatura politica generalizzata disturbano perfino la mia pennichella pomeridiana. Un paio di giorni fa ho sognato che il comico genovese aveva preso il potere e, per impedire l'arrivo delle famiglie delle badanti polacche me non scontentare la "sua" sinistra, proponeva con successo una legge per introdurre i pacs con un comma che impediva ogni riconoscimento legale per le coppie con differenza d'età maggiore di 10 anni; poiché anche nella vita reale tra me ed il mio fidanzato ne passano più del doppio, nel sogno stavo spiegando al mio segretario di sezione perché il giorno dopo avrebbe letto sui giornali che m'ero incatenata davanti alla Prefettura.
Sinceramente non mi va di sapere se nel caso quest'inquietante mondo onirico diventasse realtà farei altrettanto o no, essendo la situazione italiana già sufficientemente tragica senza portare ulteriore sfiga. Tralasciate le interpretazioni tipo Freud con divano rosso annesso e connesso, mi sono domandata se una proposta di legge del genere sarebbe stata ben accolta dall'uomo della strada e dalla casalinga di Voghera, abituati a ragionare per stereotipi e luoghi comuni e quindi a votare Pdl, Lega o, appunto, Grillo. Razionalmente la speranza è che lo spirito democratico sia compenetrato a tal punto nell'anima culturale di ciascuno di noi da non far nemmeno considerare un'ipotesi del genere a qualunque persona del mondo reale, per quanto ignorante come un tacco possa essere e per quante tonnellate di eggs and bacon sugli occhi possa avere, tuttavia alcuni eventi recenti lasciano presagire l'arrivo imminente di un'ondata di repressione verso tutto ciò che nelle relazioni affettive non è considerato "normale" dal popolo bigotto e benpensante.
Per quanto a prima vista può sembrare decisamente scollegato, deduco ciò da come in questo Paese non solo non siano concessi diritti alle relazioni degli lgbt, ma anche e soprattutto da quanto sia penetrato nel senso comune delle casalinghe d Voghera il fatto che essi debbano essere negati perchè quelle persone sono anormali, malate bisognose di cure, interessate soltanto al sesso.... meno uguali degli altri, insomma.
Siamo dietro al Kosovo quanto a diritti degli omosessuali, sì boccia la legge contro l'omofobia in un Paese in cui Amnesty International dichiara che "Le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull'orientamento sessuale e l'identità di genere non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione", volano parole di sfregio da parte del pot pourri di destri più o meno addestrati verso gli omosessuali e le loro effusioni, ogni due per tre si legge di un'aggressione ai danni di un membro della comunità lgbt in quanto tale, nessuno s'indigna e parecchi approvano: quando non c'è rabbia di fronte alla violenza, verbale o fisica che sia, verso una persona solo perché ama qualcuno che alla società bene non è gradito allora il principio che sta dietro alla legge che ho sognato è già stato abbondantemente sdoganato. Per questi signori, indipendentemente da quanto potere abbiano, dev'essere la pseudo-saggezza del "s'è sempre fatto così" a decidere se due persone hanno diritto ad innamorarsi, a scambiarsi effusioni, a costruire un progetto di vita assieme, non le due individualità che si vogliono bene. Nel sogno mi sono sentita piena di rabbia, come se uno strano demone mi avesse stuprato l'anima e strappato da essa ogni sogno, ogni desiderio, ogni speranza, poi però io mi sono svegliata. Immagino che le persone a cui questa nazione matrigna nega persino il diritto di costruire un futuro con la persona che amano e da cui sono corrisposti si sentano così ogni volta che pensano al domani. Vedo quel principio orribile di cui sopra marchiato a fuoco nel cervello dell'uomo della strada, che passa, va e si domanda perchè mai ci sia qualcuno che si preoccupa di dare una vita a quelli lì, che sono diversi, sbagliati e contro natura, quando in giro ci sono tante persone normali che non arrivano alla fine del mese. Noto le occhiate che ogni tanto qualcuno tira a me e al mio ragazzo, con l'aria di pensare: "quella è una zoccola e quell'altro c'ha dei soldi". Bene, se l'Italia non si sveglia siamo nel sacchetto della tombola da cui verranno sorteggiati i prossimi bersagli. Vedo tanta gente in giro che si disinteressa di quest'ondata di moralismo che di giorno in giorno sbatte più violentemente contro il cervello degli italiani, entrando sempre più in quelli più permeabili da questo tipo di discorsi. Questa volta non m'importa di sapere se per via della Chiesa, di Berlusconi o della sindrome della comare di paese rincoglionita da grandi fratelli e affini: vorrei solo che in Italia per quanto riguarda l'uguaglianza dei cittadini sancita dall'articolo 3 della nostra Costituzione si andasse avanti anziché tornare indietro come i gamberi. In questi casi bisognerebbe urlare ad ogni indifferente: "Idiota! Se non hai la sensibilità di soffrire davanti alle ingiustizie commesse ai danni di un tuo simile, e forse approvi anche, visto che per te l'empatia è una malattia del fegato, poniti almeno una domanda: quando avranno finito con le coppie omosessuali, quelle transessuali, quelle sadomasochiste, quelle immigrate, quelle in cui solo uno ha la cittadinanza italiana, quelle con differenza d'altezza, di religione, d'età e di so-assai-io-cosa da chi credi che andranno? Che succederebbe se, in base a quella massima che usi come oggetto contundente contro i gay, domani ti ritrovassi nella loro stessa condizione? Come recita il vecchio adagio, si sa, chi di spada ferisce di spada perisce.... Se non puoi proprio procurarti nè empatia nè cervello, controlla se in super-sconto su E-Bay trovi almeno l'acume di farti i conti in tasca, pirla!". Probabilmente bisognerebbe scrivere sotto ogni opinione che si basa sul principio "voi non siete una coppia normale, quindi fate schifo e non dovreste esistere", in particolare alle cavolate omofobe di certi politici e pseudo-opinionisti, un avvertimento bordato di nero, con un testo del genere: "discriminare la gente che si ama perchè non corrisponde ai tuoi canoni nuoce gravemente a te e a chi ti sta intorno". Non è solo il fumo a fare male, in questo Paese.
Sinceramente non mi va di sapere se nel caso quest'inquietante mondo onirico diventasse realtà farei altrettanto o no, essendo la situazione italiana già sufficientemente tragica senza portare ulteriore sfiga. Tralasciate le interpretazioni tipo Freud con divano rosso annesso e connesso, mi sono domandata se una proposta di legge del genere sarebbe stata ben accolta dall'uomo della strada e dalla casalinga di Voghera, abituati a ragionare per stereotipi e luoghi comuni e quindi a votare Pdl, Lega o, appunto, Grillo. Razionalmente la speranza è che lo spirito democratico sia compenetrato a tal punto nell'anima culturale di ciascuno di noi da non far nemmeno considerare un'ipotesi del genere a qualunque persona del mondo reale, per quanto ignorante come un tacco possa essere e per quante tonnellate di eggs and bacon sugli occhi possa avere, tuttavia alcuni eventi recenti lasciano presagire l'arrivo imminente di un'ondata di repressione verso tutto ciò che nelle relazioni affettive non è considerato "normale" dal popolo bigotto e benpensante.
Per quanto a prima vista può sembrare decisamente scollegato, deduco ciò da come in questo Paese non solo non siano concessi diritti alle relazioni degli lgbt, ma anche e soprattutto da quanto sia penetrato nel senso comune delle casalinghe d Voghera il fatto che essi debbano essere negati perchè quelle persone sono anormali, malate bisognose di cure, interessate soltanto al sesso.... meno uguali degli altri, insomma.
Siamo dietro al Kosovo quanto a diritti degli omosessuali, sì boccia la legge contro l'omofobia in un Paese in cui Amnesty International dichiara che "Le vittime di reati di natura discriminatoria basati sull'orientamento sessuale e l'identità di genere non hanno avuto la stessa tutela delle vittime di reati motivati da altre tipologie di discriminazione", volano parole di sfregio da parte del pot pourri di destri più o meno addestrati verso gli omosessuali e le loro effusioni, ogni due per tre si legge di un'aggressione ai danni di un membro della comunità lgbt in quanto tale, nessuno s'indigna e parecchi approvano: quando non c'è rabbia di fronte alla violenza, verbale o fisica che sia, verso una persona solo perché ama qualcuno che alla società bene non è gradito allora il principio che sta dietro alla legge che ho sognato è già stato abbondantemente sdoganato. Per questi signori, indipendentemente da quanto potere abbiano, dev'essere la pseudo-saggezza del "s'è sempre fatto così" a decidere se due persone hanno diritto ad innamorarsi, a scambiarsi effusioni, a costruire un progetto di vita assieme, non le due individualità che si vogliono bene. Nel sogno mi sono sentita piena di rabbia, come se uno strano demone mi avesse stuprato l'anima e strappato da essa ogni sogno, ogni desiderio, ogni speranza, poi però io mi sono svegliata. Immagino che le persone a cui questa nazione matrigna nega persino il diritto di costruire un futuro con la persona che amano e da cui sono corrisposti si sentano così ogni volta che pensano al domani. Vedo quel principio orribile di cui sopra marchiato a fuoco nel cervello dell'uomo della strada, che passa, va e si domanda perchè mai ci sia qualcuno che si preoccupa di dare una vita a quelli lì, che sono diversi, sbagliati e contro natura, quando in giro ci sono tante persone normali che non arrivano alla fine del mese. Noto le occhiate che ogni tanto qualcuno tira a me e al mio ragazzo, con l'aria di pensare: "quella è una zoccola e quell'altro c'ha dei soldi". Bene, se l'Italia non si sveglia siamo nel sacchetto della tombola da cui verranno sorteggiati i prossimi bersagli. Vedo tanta gente in giro che si disinteressa di quest'ondata di moralismo che di giorno in giorno sbatte più violentemente contro il cervello degli italiani, entrando sempre più in quelli più permeabili da questo tipo di discorsi. Questa volta non m'importa di sapere se per via della Chiesa, di Berlusconi o della sindrome della comare di paese rincoglionita da grandi fratelli e affini: vorrei solo che in Italia per quanto riguarda l'uguaglianza dei cittadini sancita dall'articolo 3 della nostra Costituzione si andasse avanti anziché tornare indietro come i gamberi. In questi casi bisognerebbe urlare ad ogni indifferente: "Idiota! Se non hai la sensibilità di soffrire davanti alle ingiustizie commesse ai danni di un tuo simile, e forse approvi anche, visto che per te l'empatia è una malattia del fegato, poniti almeno una domanda: quando avranno finito con le coppie omosessuali, quelle transessuali, quelle sadomasochiste, quelle immigrate, quelle in cui solo uno ha la cittadinanza italiana, quelle con differenza d'altezza, di religione, d'età e di so-assai-io-cosa da chi credi che andranno? Che succederebbe se, in base a quella massima che usi come oggetto contundente contro i gay, domani ti ritrovassi nella loro stessa condizione? Come recita il vecchio adagio, si sa, chi di spada ferisce di spada perisce.... Se non puoi proprio procurarti nè empatia nè cervello, controlla se in super-sconto su E-Bay trovi almeno l'acume di farti i conti in tasca, pirla!". Probabilmente bisognerebbe scrivere sotto ogni opinione che si basa sul principio "voi non siete una coppia normale, quindi fate schifo e non dovreste esistere", in particolare alle cavolate omofobe di certi politici e pseudo-opinionisti, un avvertimento bordato di nero, con un testo del genere: "discriminare la gente che si ama perchè non corrisponde ai tuoi canoni nuoce gravemente a te e a chi ti sta intorno". Non è solo il fumo a fare male, in questo Paese.
giovedì 19 maggio 2011
Delirio
Penso che molte persone della mia generazione e dintorni abbiano iniziato a "masticare" la politica ascoltando Grillo. Attira i giovani perché fa ridere, perché parla un linguaggio semplice, perché tratta solo di cose concrete e mai di ideologie o massimi sistemi che necessitano uno sforzo mentale in più per essere compresi. Dopo un attento ascolto dei suoi discorsi, a metà tra lo spettacolo e il comizio, appare chiaro, però, che la pre-politica del comico genovese non è sufficiente a formarsi un'ideologia coerente che permetta di schierarsi da qualche parte nella Politica con la P maiuscola. Lo dimostra il fatto che nel suo Movimento 5 Stelle vi sono persone dall'orientamento politico più disparato, dall'estrema sinistra all'estrema destra. Quando Grillo prende posizione su qualcosa che esuli dalla giustizia e dall'ambiente e quindi decide di correre il rischio di perdere una buona metà dei suoi elettori, assomiglia decisamente più alla Lega Nord che non ad un qualsiasi partito di sinistra: ricordiamo ad esempio le uscite sugli immigrati che non possiamo mantenere, sugli zingari che varcano i nostri sacri confini, sul sud in cui la sua formazione politica non fa presa per l'abitudine al voto di scambio e, non ultima, quella del 2006 sui Dico che avrebbero portato in Italia le famiglie delle badanti polacche. Come se tutto questo non fosse già sufficiente per far fuggire il più lontano possibile qualunque persona dotata di raziocinio e con una cultura a cui sia estraneo l'appecoronamento, le indicazioni di voto di Beppe Grillo alle ultime amministrative fanno davvero accapponare la pelle. Per una questione di principio non si è voluto alleare con nessuno, indipendentemente dalla bontà del programma elettorale, e laddove si è arrivati ai ballottaggi ha dichiarato: "Al ballottaggio i nostri elettori possono fare quello che vogliono: restare a casa oppure portare crisantemi al capezzale della politica". I partiti sono morti, è una questione di principio. Poco importa se De Magistris era uno dei suoi fino all'altro ieri, chi se ne frega che Pisapia, per quanto possa essere favorevole al cemento, ha un concetto di moralità ed un'idea di politica radicalmente innovativa rispetto alla Moratti, non interessa se questo comportamento sancirà il trionfo di una destra berlusconiana a vantaggio di candidati che, per quanto nel caso di Napoli non si possa parlare di sinistra, quantomeno hanno intenzione di portare una ventata d'aria nuova in due dei capoluoghi più destri d'Italia. Bisogna andare da soli, sempre e comunque, per partito preso (senza fare prigionieri). I partiti sono Satana, sono il male da sonfiggere e quindi ci alleiamo con loro, poi usiamo la scusa dell'"ognuno vale uno" e del "nè di destra nè di sinistra" per non andare da nessuna parte, per restare fuori, per tenersi sterili consensi e magari vendere qualche dvd: nemmeno Giannini e il suo Fronte dell'Uomo Qualunque sarebbero mai arrivati a questi livelli di qualunquismo, così come nemmeno la Lega avrebbe mai raggiunto certi livelli di leghismo.
Spero solo che i suoi elettori, buona parte dei quali di certo in buona fede, si rechino alle urne e facciano la cosa giusta, trascurando il richiamo del pastore. Se va avanti così mi sento di consigliare loro di usare l'arma che lui stesso ha portato sulla scena politica e di mandarlo a fare in culo.
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