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COMPAGNE E COMPAGNI,
PURTROPPO È UNA VITA CHE NON SCRIVO, MA SONO ALLE PRESE CON ESAMI E COMPITINI COME SE PIOVESSE, OLTRE CHE CON ALTRI IMPEGNI DI VARIO GENERE... HO IN CANTIERE L'ARTICOLO SULLA PORNOGRAFIA PER DONNE E DEVO RIVOLUZIONARE LA GRAFICA DEL BLOG, QUINDI A BREVE RITORNERÒ "PIÙ BELLA E PIÙ POSSENTE CHE PRIA".... SALUTI :)
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mercoledì 2 giugno 2010

Vangelo: questo sconosciuto

John Caruso si è trasferito con la sua famiglia a Fort Eire, nell'Ontario, all'età di 13 anni appena compiuti. La sua famiglia, padre sicilano e madre canadese, divenne presto amica del parroco locale, padre James Kneale, con cui ogni tanto cenavano. Questi, un tipo giovanile oltre che giovane, iniziò a prendere a cuore lo sviluppo spirituale e scolastico del giovane, diventando un suo buon amico.
Al suo sedicesimo compleanno, nel 1988, il parroco gli prestò le chiavi della sua auto per andare a festeggiare con gli amici e gli offrì di passare la notte a casa sua, onde evitare che i suoi lo sgridassero per via dell'alcool. Il giovane accettò e ritornò ubriaco marcio, tanto da vomitare. La cosa successiva che ricorda è di essersi risvegliato nel cuore della notte mentre il sacerdote gli praticava una fellatio. Un mese dopo, nonostante il senso di colpa, lo disse al padre, che volendo evitare lo scandalo informò il vescovo. Scuse, sei anni di terapia ed il sacerdote tornò ad officiare a Niagara Falls. Continuò a tenersi in contatto con Caruso un paio di volte all'anno, e le conversazioni chissà perchè continuavano a finre sul sesso e ed il giovane veniva tartassato di domande sulle sue esperienze con le ragazze a scuola. Nel 1997, dopo una di queste conversazioni, i ricordi di Caruso cominciano a riaffiorare: Kneale aveva abusato di lui anche altre volte, utilizzando la tecnica del Roypnol nei drink. Dopo le accuse la polizia va a prendere il sacerdote, nell'appartamento del quale trovano una lista di nomi di ragazzi a cui il prete ha fatto da mentore e delle foto compromettenti di ragazzi nudi e seminudi, alcune delle quali di Caruso. Un altro ragazzo violentato da Kenale saltò fuori ed infine l'uomo fu accusato di ben sei violenze carnali ed accusato due anni dopo a nove mesi di domiciliari e 18 di prova. La famiglia di Caruso decide di denunciare il parroco, due vescovi e la diocesi di Santa Caterina per un totale di 6,8 milioni di dollari di danni, vincendo la causa.
Cioò che succede dopo è una cosa che non sta in terrà nè tantomeno in cielo: la diocesi di Santa Caterina dà mandato agli avvocati affinchè venga trascinata in tribunale la famiglia Caruso, accusando il ragazzo ormai sui 40 di essere uno psicolabile non curato adeguatamente dai genitori e malmenato dal padre. In poche parole, Caruso per loro sarebbe un povero pazzo che si è inventato tutto.
Nel frattempo la vita di John ormai si è devatsta: non ci sono più soldi, tutti investiti in spese legali, la vittima ha alle spalle diversi tentativi di suicidio e la madre, sentendosi colpevolizzata, è morta due anni fa, di crepacuore.
La situazione era talmente devastante che il ragazzo, ormai uomo, oggi ha rinunciato ad avere giustizia per ciò che ha subito ed acconsentito ad una transazione, per sfinimento: “non ne potevo più, stavo davvero per suicidarmi”, afferma.
Se quelli della diocesi non si fossero trincerati nel più stretto riserbo, si spera vergognandosi immensamente di tutte le porcate che hanno fatto, farei loro una semplice domanda: era questo che Gesù intendeva con “Lasciate che i bambini vengano a me" (Marco 10,14)?

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