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COMPAGNE E COMPAGNI,
PURTROPPO È UNA VITA CHE NON SCRIVO, MA SONO ALLE PRESE CON ESAMI E COMPITINI COME SE PIOVESSE, OLTRE CHE CON ALTRI IMPEGNI DI VARIO GENERE... HO IN CANTIERE L'ARTICOLO SULLA PORNOGRAFIA PER DONNE E DEVO RIVOLUZIONARE LA GRAFICA DEL BLOG, QUINDI A BREVE RITORNERÒ "PIÙ BELLA E PIÙ POSSENTE CHE PRIA".... SALUTI :)
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martedì 15 giugno 2010

Recensione: Il partito dell'amore

Titolo:  Il Partito dell'amore
Autore: Mario Portanova
Casa editrice: Chiarelettere
Prezzo: 12,00 Euro







Era il 14 dicembre 2009 quando, al termine di un comizio del Pdl, uno psicolabile di nome Massimo Tartaglia, non legato ad alcun gruppo o movimento, colpì in pieno viso il nostro presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Subito l'ufficio stampa di regime e i colleghi di partito si misero all'opera, uno per tutti il signor P2 numero 2232, Fabrizio Cicchitto, danno subito la colpa dell'evento al clima di odio che avrebbero creato Antonio Di Pietro, Marco Travaglio, Michele Santoro, il gruppo Repubblica-Espresso, il Fatto Quotidiano ed alcuni magistrati che stanno processando il presidente del consiglio. Fu così che nacque il leitmotiv del partito dell'amore contrapposto al partito dell'odio.
Questo libro, una raccolta delle perle del partito berlusconiano, alleati ed organi stampa, mette in chiaro che in questa definizione qualcosa non va. Appare chiaro dalle dichiarazioni riportate che, dal presidente dell'amore e compagni di partito ai suoi alleati e sodali, di amore in questa formazione ce n'è ben poco, e che se è vero che c'è un clima d'odio all'interno del Paesesono stati proprio loro a fomentarlo, con insulti verso gli oppositori, i miagistrati, certi giornalisti, gli immigrati e gli omosessuali.
Oltre ad essere interessante dal punto di vista antologico, l'opera, grazie alla divisione in categorie con nomi in ordine alfabetico favorendo la ricerca di una persona specifica, rende bene l'idea del punto a cui sono arrivate le nostre classi dirigenti, da Berlusconi che a Porta a Porta confessa che Di Pietro: "è un personaggio che mi fa orrore e che secondo me non avrebbe diritto di cittadinanza in una società davvero civile; un personaggio che ha costituito la sua carrierea politica sull'angoscia e sul dolore dei cittadini cui ha tolto la libertà. Qualunque cosa faccia, il mio giudizio su questo personaggio non cambia: è al vertice delle mie capacità di distima" (13/5/00) allo sdoganamento del nazismo di certi leghisti, come Piergiorgio Stiffoni che, dopo aver sgomberato due rifugi abusivi di immigrati a Treviso, alla domanda di dove si potrebbe metterli rispose: "Purtroppo il forno crematorio del cimitero di Santa Bona non è ancora pronto" (21/11/03)
I messaggi d'amore, come tutti i norstri prodotti tipici, sono stati esportati anche all'esero dal celebre "kapò" con cui Berlusconi apostrofò un europarlamentare socialista che aveva osato parlare del suo conflitto di interessi fino a La Russa, che al Columbus Day rispose ad un manifestante che protestava per il Lodo Alfano: "Mi ricordo che cosa facevi alle bambine! Sei un pedofilo, vergognati!" (12/10/08). Non sono però solo gli strilloni di regime e la stampa legata ai partiti in questione, le cui chicche si sprecano e fanno accapponare la pelle, a fare una magra figura: anche gli esponenti "incravattati" del partito dell'amore, per quanto a prima vista più accettabili, hanno interiorizzato la filosofia della loro coalizione. Si ricordi per esempio Fini che, nonostante le immagini del pestaggio alla scuola Diaz, difese strenuamente le forze dell'ordine ed arrivò a sostentere che una commissione d'inchiesta sul G8 "servirebbe soltanto alla sinistra per attaccare il governo durante le feste dell'Unità" (27/7/01), oppure  Zaia che, quando la comunità islamica di Treviso affitta il Palaverde di Villorba per celebrare il Ramadan, definisce l'atto "una provocazione" e sostiene che "di Ramadan ormai ne sono stati celebrati almeno una decina in tanti luoghi della provincia e se ne sono accorti in pochissimi: perchè, mi chiedo, la comunità islamica non si è arrangiata come al solito? Perchè la chiesa si è intromessa in questa mediazione per far aver loro il Palaverde?" (3/12/02).
Questo libro è un'ottima galleria di ritratti che nel suo insieme ben raffigura il clima che sta distruggendo il nostro paese, in particolare tutto ciò che concerne il rispetto dell'altro e la costruzione di un dialogo politico civile.

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