BLOG NEWS








COMPAGNE E COMPAGNI,
PURTROPPO È UNA VITA CHE NON SCRIVO, MA SONO ALLE PRESE CON ESAMI E COMPITINI COME SE PIOVESSE, OLTRE CHE CON ALTRI IMPEGNI DI VARIO GENERE... HO IN CANTIERE L'ARTICOLO SULLA PORNOGRAFIA PER DONNE E DEVO RIVOLUZIONARE LA GRAFICA DEL BLOG, QUINDI A BREVE RITORNERÒ "PIÙ BELLA E PIÙ POSSENTE CHE PRIA".... SALUTI :)
rif. banner1

sabato 6 novembre 2010

Le idiote siamo noi

A dare un'occhiata alla situazione generale della politica in Italia, in particolare nella sua componente femminile, viene da pensare che avesse ragione Stracquadanio quando in pratica giustificò il darla via per un posto in Parlamento. Le idiote non sono loro, che vanno a letto con il potente di turno per andare a lavorare come yes-women su una poltroncina strapagata (da noi), le vere idiote siamo noi.
Sì, avete capito bene. Le idiote siamo noi attiviste, che facciamo quello che possiamo per portare avanti il nostro ideale, perché (povere illuse!) ne abbiamo uno, che per giunta non contempla lo svendersi per accumulare due lire in banca. Le idiote siamo noi che quella volta a settimana, al mese o quand'è non andiamo ai festini di palazzo, ma alle riunioni dove si discute di questioni importanti, sia a livello locale che nazionale, ci si confronta, si organizza qualcosa, e non siamo lì per far presenza e non far sembrare troppo sospetto un futuro eventuale incarico piovuto "dall'alto" in cambio di chissà che, ma partecipiamo sia stando a sentire che, quando serve, proponendo, esattamente come i nostri compagni uomini.
Le idiote siamo noi che quando c'è da organizzare un'iniziativa, fare striscioni, scrivere e/o dare volantini o comunque c'è da dare una mano in qualche modo, collaboriamo e ci diamo da fare in prima persona, e non ce ne può fregar di meno se ci roviniamo i tacchi, la manicure o il trucco.
Le idiote siamo noi che vogliamo stare nel posto dove siamo più utili, pertanto vogliamo qualche incarico solo se ci viene assegnato per il bene della causa, non per il pene di qualche santo in paradiso che intercede per noi.
Le idiote siamo noi che, dato che grazie a quelle signorine che prendono le poltrone tramite "corsie preferenziali", o che ci provano ma non ci riescono,  la maggioranza della gente crede che se una persona di sesso femminile, specie se giovane, "gravita" attorno ad un partito sia quasi di certo un'arrivista, dobbiamo farci in quattro per non correre il rischio di essere considerate delle aspiranti Carfagne, per gridare e far gridare dalle nostre azioni: "io non sono come loro, ed anzi sono orgogliosa di non esserlo".
Le idiote siamo noi che diamo meno importanza alla bellezza fisica che al saper mettere in riga due frasi di senso compiuto, con tutti i congiuntivi al loro posto e con un significato profondo dietro.
Le idiote siamo noi che sappiamo apprezzare in un uomo la bellezza dei concetti che esprime, il fascino ed anche, dato che Madre Natura vuole così, l'aspetto fisico, mentre del portafoglio, dello status e delle conoscenze non ce ne potrebbe importare di meno. 
Le idiote siamo noi che abbiamo "pensato bene" di nascere femmine, di avere degli ideali e di volerli portare avanti in una società dove per noi non c'è posto, siamo noi che non vogliamo che l'unico modello di donna socialmente impegnata proposto alle nuove generazioni sia quello della ragazzina che grazie alle sue conoscenze sceglie indifferentemente se farsi piazzare in Parlamento o a sculettare alla Rai.
È chiaro che le idiote come noi non hanno vita facile in questa società di femmine intelligenti, con così tanto cervello che la parte di esso dedicata ai calcoli matematici è dovuta emigrare in mezzo alle gambe. Noi siamo idiote perché siamo fuori tempo, nell'epoca sbagliata. Avremmo dovuto vivere quaranta o cinquant'anni fa, dato che preferiamo le attiviste alle arriviste, i donchisciotte in gonnella alle meretrici, Nilde Iotti alla Carfagna (o alla Prestigiacomo, come scriveva l'ex moglie dell'utilizzatore finale), la democrazia alla mignottocrazia, le riunioni di partito ai corsi di formazione politica per veline selezionate tramite "esame orale", i volantini ai festini, la cotta disinteressata per il segretario di sezione al "con chi ci posso provare per ottenere il maggior numero di benefici possibile?".....  in breve, combattere per non essere considerate un oggetto o una merce di scambio anziché per essere tale.
Signori del governo, dato che vi diamo tanto fastidio, date fondi alla ricerca per far costruire una macchina del tempo, poi spediteci là. Poi però, quando capirete che per far funzionare la società non è di femmine che c'è bisogno, ma di donne, non veniteci a cercare.
da una donna orgogliosa di non essere  un'arrivista
VERGOGNATEVI!!

Nessun commento:

Posta un commento