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COMPAGNE E COMPAGNI,
PURTROPPO È UNA VITA CHE NON SCRIVO, MA SONO ALLE PRESE CON ESAMI E COMPITINI COME SE PIOVESSE, OLTRE CHE CON ALTRI IMPEGNI DI VARIO GENERE... HO IN CANTIERE L'ARTICOLO SULLA PORNOGRAFIA PER DONNE E DEVO RIVOLUZIONARE LA GRAFICA DEL BLOG, QUINDI A BREVE RITORNERÒ "PIÙ BELLA E PIÙ POSSENTE CHE PRIA".... SALUTI :)
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martedì 28 settembre 2010

Se sei bella ti tirano le pietre....

È inquietante la visione del "presa diretta" della settimana scorsa, quello in cui è proposto un parallelo tra Italia e Norvegia sui diritti delle donne che si trovano ad affrontare il problema della maternità senza voler rinunciare al mondo del lavoro. Sembra che, mentre il resto del mondo va avanti, l'Italia sia rimasta ferma al Medioevo, ed anzi cerchi di retrocedere.
Non penso, però, che misurare i diritti della donna sulla base della maternità sia una scelta sensata. È vero che in quelle condizioni una donna non può essere madre, ma visto il fatto che il tasso di occupazione femminile è bassissimo e che, come detto nel servizio, le donne che fanno professionalmente carriera sono poche, è difficile per una donna essere anche realizzata professionalmente e quindi indipendente.Il che, ovviamente, va ad alimentare il vecchio mito di "trovare l'uomo che la mantenga", con tutto ciò che esso comporta sul piano relazionale, sociale e culturale.
Anche per quelle che non vogliono un figlio ci sarebbe da lottare, non solo per chi ha quel desiderio. Le prime, infatti, "potrebbero sempre cambiare idea", per cui per un'azienda che non vuole avere problemi di maternità resta comunque più conveniente assumere un uomo,
Anche le prime subiscono la mentalità per cui la donna è inferiore all'uomo e deve solo pulire, lavare i piatti, sfornare figli e stare zitta, e in più deve celare il suo intento di non riconoscere il terzo punto per non incorrere nel biasimo sociale.
Se poi capitasse loro una qualche disgrazia, inoltre, è più facile il passaggio del cammello dalla cruna dell'ago di biblica memoria dell'ottenere un'interruzione di gravidanza: in regioni come Lombardia e Puglia il tasso di obiettori alla 194 rasenta l'80%.
Per far giungere a conclusione questa specie di volo pindarico senza capo né coda, se non la dai non guadagni, se fai figli ti licenziano, se non fai figli ti danno addosso e se ti capita una disgrazia fai prima a rivolgerti a una mammana che alla sanità pubblica.
Ora, cari politici, datori di lavoro e benpensanti vari, noi donne italiane che per l'aspetto fisico non possiamo fare le veline e per gli ideali non possiamo fare né le prostitute né le mantenute, che cosa diavolo dobbiamo fare?

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